Come prepararsi al meglio per un colloquio di lavoro – I miei consigli su Workher!
Come prepararsi al meglio in vista di un colloquio di lavoro? Cosa fare e cosa evitare per aumentare le possibilità di fare una buona impressione al selezionatore? Nel mio ultimo video girato in collaborazione con Workher, rete tutta al femminile di donne che voglio entrare, rientrare e rimanere nel mercato del lavoro, ho messo in evidenza poche semplici regole per sfruttare al meglio i giorni antecedenti al colloquio e puntare a un’ottima performance il giorno dell’incontro con il selezionatore.
Ecco una miniguida valida per prepararsi al meglio per un colloquio di lavoro:
Rileggi l’annuncio al quale ti sei candidato, soprattutto la parte relativa al contenuto della posizione. Per un recruiter è importante che il candidato abbia almeno un’idea del perchè sia lì di fronte a lui in quel momento! Pensi sia scontato? Eppure succede tante volte in sede di colloquio che, alla domanda “Cosa l’ha colpita di più della posizione alla quale si è candidato?”, la risposta sia “Sinceramente non ricordo la posizione, sa, ho inviato così tante candidature…”. Sicuramente il selezionatore fornirà più dettagli sul ruolo in sede di colloquio, ma tu cerca di arrivare preparato sulle informazioni base presenti nella job description 😉
Informatie “googola” il nome dell’azienda su internet. Non ti verranno chiesti dati finanziari o dettagli particolari, ma conoscere qual è il core business dell’azienda, la storia e gli ultime news aziendali ti permetterà di fare la differenza rispetto agli altri candidati e ti darà più spunti per argomentare durante il confronto con il selezionatore;
Se hai tempo, soprattutto se sono i tuoi primi colloqui, il giorno prima dell’incontro vai in esplorazione e vedi dove si trova la sede. In alternativa studiati bene il percorso, qual è la strada migliore e i mezzi di trasporto più veloci per evitare di arrivare in ritardo il giorno fatidico;
Ricordati che la valutazione sulla tua persona inizia dal momento in cui varchi la soglia dell’azienda. Sii professionale e cortese con tutti, dalla receptionist alle persone che incontererai nei corridoi;
Presta attenzione agli aspetti paraverbali. Uno studioha messo in evidenza che nel processo valutativo non è tanto influente quello che il candidato dice, ma come lo dice, come si relaziona e come si presenta. Linguaggio del corpo, tone of voice e abbigliamento rivestono un ruolo chiave nel giudizio del selezionatore. Qualche esempio negativo: accessori vistosi, trucco marcato, aspetto non curato. L’outfit deve essere consono al contesto: azienda formale/abbigliamento formale, azienda informale/abbigliamento casual. Sorriso, positività, energia e comunicazione aperta sono sempre apprezzati. E, se l’emoziona gioca brutti scherzi, un trucco è cercare di parlare più lentamente, per facilitare la respirazione;
Non mentire su competenze ed esperienze, la verità prima o poi viene a galla!
Non trasformare il colloquio di lavoro in una chiacchierata tra amici o, peggio, in una seduta dallo psicologo! Limitati a fornire particolari che hanno un nesso o che possono influire sull’ambito professionale, senza però sconfinare in dettagli che afferiscono unicamente alla tua sfera privata;
Alla fine del colloquio poni delle domande al selezionatore, relative non solo ai dettagli contrattuali, ma anche ad altri aspetti altrettanto fondamentali. RAL e inquadramento sono importanti, ma ricorda che quello sarà un luogo in cui passerai 8 o più ore al giorno. Sicuro che non ti interessa sapere altro? Ad esempio, puoi chiedere qual è la cultura organizzativa, quali sono i valori aziendali, come è organizzato l’ufficio nel quale verrai inserito, come saranno le persone con cui collaborerai;
The last but non the least: ogni colloquio è diverso dall’altro, usa il buon senso per gestire al meglio tutte le situazioni.