Che fossi testarda, questo si sapeva già. Ma che decidessi di costruire un sito da sola sfidando le leggi della programmazione e dell’informatica, non lo immaginavo nemmeno io. Si sa, la donna è già cocciuta di natura, poi, se si mette anche l’orgoglio di poter sbandierare il proprio “gioiello” e dire a tutti una volta finito “l’ho fatto tutto io senza l’aiuto di nessuno!”, allora la tentazione è irresistibile. Il problema è arrivarci alla fine! Ma perché un sito nuovo? Perché io a questo blog mi ci sto affezionando e voglio rendere speciale ciò che ha portato una ventata inaspettata di novità nella mia vita. Quindi, be confident, e state certi che entro la fine dell’estate il sito avrà una veste nuova!
Ma a quanto pare non sono la sola in Italia che sta investendo tempo ed energia in un’attività dai risvolti sempre più interessanti. Secondo i risultati del sondaggio “Lo Stato dei Blog in Italia 2013″ a cura dell’Università di Salerno su 200 blogger intervistati:
Recentemente è stata condotta una nuova indagine volta ad ottenere una fotografia ancora più veritiera e analitica di un interlocutore sempre più influente sul pubblico e più importante per tutti coloro che operano nella comunicazione: il blogger.
Imagewere ha intervistato 125 blogger italiani – esperti di moda, bellezza, tecnologia, cibo, design d’interni, automobilismo o altri hobby – inviando loro un questionario online ed invitandoli ad esprimersi su questi 15 quesiti:
Ne è emerso che la maggior parte, che ama definirsi blogger più che opinionista o giornalista, attinge direttamente ad esperienze personali o utilizza il web per trarre spunto per i propri post. Non solo. Molti blogger trovano ispirazione per scrivere i loro articoli dai comunicati stampa e dai prodotti inviati dalle aziende o dalle agenzie, esempio sia di quanto la loro opinione sia influente e possa condizionare un bacino di lettori, sia di quanto le aziende siano interessate a creare rapporti duraturi con chi rappresenta un canale pubblicitario alternativo ma di grande attrattività.
Passione, condivisione, confronto interattivo, libertà di esprimersi sono le principali leve che spingono le persone ad aprire un blog. Dare voce alla propria passione con la voglia di condividerla e farla conoscere attraverso un canale libero, democratico, autentico, semplice e globale. Oppure integrare la propria professione con un blog, per avere maggiore visibilità, un’audience senza confini e un rapporto più diretto con i propri clienti.
Il mondo del blogging risponde poi appieno alla parola d’ordine del web: fare community. I blogger, soprattutto quelli che trattano gli stessi temi, hanno costruito una comunità molto coesa sfruttando la rete; la maggior parte di loro segue altri blog attraverso interventi, commenti, citazioni, reblogging. E questa è una forte novità rispetto al giornalismo tradizionale, più geloso della propria indipendenza e copywriting. Tra i blogger invece la condivisione di informazioni e la creazione di legami è molto importante: riportare il post di un collega, citarne un estratto o nominare l’autore vuol dire conoscere la blogosfera ed è sinonimo di ammirazione e rispetto (oltre ad essere un espediente per attirare nuove visite 😉 ).
Ma il blog non è sempre solo un hobby. Sono numerosi i blogger italiani che vorrebbero trasformare il blogging in una professione remunerativa e già la metà di loro riesce a trarne un profitto indiretto: la pubblicità è la fonte principale di guadagno, ma anche i prodotti-tester ricevuti in regalo da aziende ed agenzie ricoprono un ruolo importante. Spesso i blogger vengono contattati per avere un parere su una collezione di moda o su un prodotto alimentare, a volte prima del lancio. Emerge infatti un utilizzo dei blog da parte delle aziende per promuovere in anticipo un prodotto in arrivo sul mercato. Pochi però sono ancora coloro che ricevono un compenso diretto. La collaborazione con le aziende tuttavia non riduce la carica di indipendenza dei blogger, che si preservano sempre e comunque la libertà di scelta e di opinione dei contenuti da trattare.