Se mi chiedessero dove trascorro più tempo al giorno risponderei senza dubbio…Linkedin! Così come non riesco ad immaginare come qualche anno fa si potesse guidare senza navigatore, così mi sembra impossibile che 7-8 anni fa si potesse fare recruiting senza il supporto di Linkedin. Insostituibile per le attività di scouting ed head hunting, fondamentale per la pubblicazione di annunci di lavoro in altre country, utilissimo per ricevere candidature, non solo più per profili alti ma anche neo.
Linkedin ha profondamente cambiato il modo di fare selezione e di essere selezionato, introducendo i concetti di network professionale, personal branding e profilo professionale pubblico. Una bella stoccata alle job board storiche che viaggiavano da anni sui binari del curriculum (privato), annuncio di lavoro (logica del post-&-pray), database (a pagamento), obbligandole a ripensare al proprio business e servizi al cliente.
Ed è da pochissime settimane che Linkedin ha introdotto un nuovo modello di pricing per la pubblicazione degli annunci di lavoro, una vera e propria rivoluzione nel mercato delle job board, almeno per l’Italia.
Ma facciamo un passo indietro. Fino a qualche settimana fa, chi volesse acquistare un annuncio su Linkedin poteva farlo pagando un importo definito, a fronte della pubblicazione della durata di 30 giorni. Il portale dava la possibilità poi di acquistare anche pacchetti da 5 o 10 annunci più convenienti (un capitolo a parte la possibilità di acquistare slot). La transazione avveniva nel momento in cui si procedeva alla pubblicazione dell’annuncio e, una volta online, era possibile modificare tutte le info inserite, dal job title, alla località, al contenuto della posizione. Quindi era ben chiaro a priori quale fosse il budget richiesto, unico vincolo la durata mensile.
Il nuovo modello di pagamento PPC (pay-per-click) ha invece cambiato questo approccio, ecco le novità:
Sicuramente un cambiamento di approccio radicale! Positivo o negativo? Ancora presto per dirlo, anche se qualche riflessione si può già fare.
La logica PPC si basa sul numero di visualizzazioni e non sul numero di application ed è facile quindi arrivare a grossi numeri visionando solo l’annuncio. Per le aziende medio piccole può rappresentare un vantaggio e un modo per contenere i costi, ma vale lo stesso discorso per i grandi brand attrattivi?
Non si possono più acquistare pacchetti di annunci e per le aziende che hanno budget risicati può rappresentare un deterrente non sapere esattamente cosa ci si troverà in fattura.
Non si ha piena autonomia nella modifica dell’annuncio, penso ad esempio alle aziende che ricercano lo stesso profilo in più località.
Se ci si dimentica l’annuncio online dopo 30 giorni, c’è un reminder?
Positivo la possibilità in alcuni casi di risparmiare un po’ di soldini e i servizi di marketing attivo correlati.
Ma è ancora presto per farsi un’idea definitiva e i risultati veri sono ancora tutti da scoprire!
E voi che ne pensate? Qual è la vostra esperienza con questo nuovo modello di pricing per gli annunci di lavoro? La logica PPC metterà in crisi il modello di pricing tradizionale?
Giada
1 Commento
Nicolò MattioliPosted on9:15 am - Ago 28, 2020
GRANDE Giada spiegato tutto benissimo.
Non esiste quindi la possibilità di pubblicare un offerta di lavoro Gratuitamente giusto?
Grazie mille e buon lavoro