In un momento come questo, in cui il lavoro scarseggia e le speranze di trovare un’occupazione sono assai alte, è facile imbattersi in un “Gatto e la Volpe” dei giorni nostri, specialmente se si è alle prime armi. Ne è dimostrazione il mio amico M. che, avendo terminato la sua collaborazione nel museo ebraico della sua città natia, ha deciso di cambiare vita e tentare la fortuna a Milano. E così anche lui ha iniziato a centrifugare candidature nella speranza di ricevere qualche risposta. La prima volta che ho sentito M. nella sua nuova vita è stato qualche settimana fa, quando mi ha chiamata per dirmi che aveva risposto a un annuncio e che era stato contattato. Fin qui nulla di strano. Il problema è che l’annuncio era poco chiaro, non si capiva quale fosse il ruolo, nei requisiti poteva rientrare sia un ingegnere nucleare sia un neolaureato e soprattutto aveva ricevuto l’invito a colloquio dieci minuti dopo aver inviato la candidatura. E’ bastata una rapida ricerca online per confermare il sospetto che si trattasse di una truffa.
Ma non è sempre così semplice avere la giusta intuizione, perché il più delle volte non si tratta di vere e proprie truffe ma di raggiri: l’azienda esiste, l’organizzazione c’è, ma vi propongono altro rispetto alle premesse iniziali. Qualche giorno fa non a caso M. mi ha raccontato della sua disavventura con un’azienda che lo aveva contattato un mese dopo aver ricevuto la sua candidatura. Qui l’annuncio non esplicitava il nome del datore di lavoro finale, ma parlava di una vaga azienda in start up che cercava degli addetti vendita per un negozio. Nel primo colloquio durato una ventina minuti, il selezionatore aveva approfondito l’esperienze pregresse di M., ma non aveva dato alcuna informazione sulla posizione, né sui dettagli contrattuali; gli aveva semplicemente chiesto di testare il lavoro in un paio di ore in affiancamento il giorno dopo. Sono bastati quindi dieci minuti di prova sul campo per capire che da addetti alle vendite si passava a promoter e da promoter a venditori porta a porta di contratti per la fornitura di energia.
Per chi si approccia per la prima volta al mondo del lavoro la buona notizia è che dopo un po’ ci si fa le ossa e si diventa più scaltri. Nell’attesa di affinare le proprie armi di difesa, tenete presente questi semplici consigli:
1) Diffidate degli annunci poco chiari, in cui non è ben delineato il ruolo che andreste a ricoprire, dove non ci sono requisiti che restringono ad imbuto i candidati idonei, ma sono condizioni che vanno bene per tutti, e soprattutto non credete a coloro che vi promettono guadagni cospicui, facili e in poco tempo.
2) Non è una regola sempre valida, ma, se un annuncio è pubblicato su siti a pagamento, è improbabile che si tratti di una truffa. Diciamo che l’azienda che è disposta a pagare una job board per pubblicare un annuncio ha innanzitutto del budget da spendere e la necessità di avere una maggiore visibilità per intercettare i candidati migliori in minor tempo. Potrebbe però trattarsi di un’azienda comunque poco affidabile, che promuove un business sospetto.
3) Verificate se l’azienda che ha pubblicato l’annuncio che vi interessa ha pubblicato anche altre inserzioni per ruoli diversi. Questo dovrebbe essere sinonimo di garanzia.
4) Guardate online il sito aziendale, è difficile ad oggi che una realtà commerciale non abbia una propria finestra sul web.
5) Cercate su Linkedin, nella categoria Persone e Aziende, informazioni sulla società e sulle persone che ci lavorano. Se i risultati sono pari a 0 potrebbe trattarsi di una realtà fantasma.
6) Inserite su Google il nome dell’azienda e spulciate le prime due pagine, per verificare se tra i risultati della ricerca c’è qualche news riferita all’azienda.
7) Se nutrite qualche dubbio, date un’occhiata a questi siti in cui sono segnalate le aziende truffa da parte degli stessi utenti malcapitati: SOS Truffe Lavoro e Lavoro Truffa.
8) Avete già superato questa fase e concordato un colloquio conoscitivo? Fate attenzione al luogo in cui sostenete il colloquio, guardatevi attorno e, se avete il sentore che ci sia qualcosa di strano, poco professionale, nascosto, pensateci due volte ad accettare l’offerta.
9) Diffidate dei colloqui che durano meno di 20 minuti: per capire se la persona è in linea con il profilo cercato non basta nemmeno un’ora! Diciamo che il minimo sindacabile per iniziare ad intuire chi si ha davanti sono 40 minuti.
10) Se il selezionatore non cerca di capire quello che sai fare e quali sono le tue competenze, ma si spende solo per venderti la posizione e convincerti ad accettare, allora probabilmente si tratta di una truffa.
In bocca al lupo!
Giada B.