Non aver chiaro quale sia tua leva motivazione e che tipo di posizione e contesto lavorativo si adattino meglio ai tuoi desiderata può farti perdere energia e compiere scelte sbagliate.
Ecco 5 consigli (+ un test di personalità 😉 ) che ti possono aiutare a mettere a fuoco quello che vorresti dal lavoro e a compiere la scelta giusta.
Pensa al tuo ruolo attuale e cerca di capire come ti fa sentire prima di valutare un eventuale cambio. Un indicatore ideale per poter valutare l’idoneità al lavoro è il livello di energia: prova a pensare a una tipica settimana lavorativa e soffermati su quando e con quale frequenza il tuo lavoro ti porta a sentirti “svuotato di energia”. Ti senti privo di energia già all’inizio della settimana lavorativa? Questo può potenzialmente significare una mancanza di stimolazione intellettuale o motivazione per il tuo lavoro attuale. Nello stesso tempo pensa agli aspetti del tuo lavoro che ritieni gratificanti. La combinazione di queste due riflessioni può aiutarti a capire quali aspetti salvare e quali cambiare per orientare la bussola per la tua prossima ricerca di un lavoro.
La direzione in cui punta la tua bussola potrebbe anche portarti a scegliere una strada nuova, mai battuta. Se il tuo lavoro di oggi ti ha fatto sentire apatico, la prospettiva di correre un rischio può essere un toccasana e regalarti una sferzata di energia rinvigorente. Sfrutta questo slancio per esplorare nuove mondi lavorativi, senza farti prendere da paure e stress.
Tutti noi cerchiamo un significato nel lavoro. Identica quali sono le tue leve motivazionali e cerca il contesto giusto che ti permetta di soddisfarle.
Dean Spitzer ha individuato otto diverse leve motivanti:
Potere – in questa sfera risiedono le ambizioni legate allo status e alla possibilità di fare carriera
Riconoscimento – è di chi è legato al bisogno di essere apprezzato e ottenere la fiducia degli altri
Competenza – è importante per coloro che amano imparare dagli errori e sviluppare i propri punti di forza.
Significato – è essenziale per chi vuole dare un contributo significativo al team, avendo un ruolo centrale, traendo dal lavoro un senso di valore personale
Attività – è ricercata da coloro che sono motivati dalla varietà del lavoro e dall’interesse per le attività che svolgono
Affiliazioni – è l’aspetto cui guardano coloro che sono motivati dalla relazione, amicizia e spirito di squadra
Coinvolgimento – è essenziale per chi ha necessità di partecipare alle decisioni che influiscono sul proprio lavoro
Realizzazione – è ricercata da coloro che sentono il bisogno di essere messi alla prova con obiettivi concreti da conseguire
Come capire qual è la tua leva motivante? Prova a completare questa affermazione: Mi sento gratificato e appagato quando nella realtà lavorativa in cui lavoro c’è (leva motivante), senza la quale non riuscirei a lavorare bene.
Non c’è una leva motivazionale giusta o sbagliata, ciascuno di noi ha la propria per sentirsi realizzato e gratificato. L’importante è avere consapevolezza del significato che si attribuisce al lavoro e cercare un contesto lavorativo che non sia in opposizione con la propria leva.
Mettere a fuoco la tua personalità può aiutarti a identificare meglio i tuoi punti di forza e di debolezza. Questa riflessione non solo ti permette di mettere a fuoco le tue capacità tecniche, ma anche di comprendere come interagisci o ti comporti con gli altri e come combinare bene questi aspetti di te con potenziali opzioni del lavoro ideale.
Mentre i tuoi punti di forza ti aiuteranno a riconoscere i percorsi di carriera in cui potresti eccellere, riconoscere i tuoi punti deboli può aiutare a scoprire aree che necessitano di miglioramenti. Puoi quindi sviluppare un piano d’azione per affrontare al meglio queste lacune nelle tue capacità.
Ad esempio, se stai cercando di intraprendere un percorso come business writer freelance, ma non hai le competenze trasversali necessarie per creare connessioni e opportunità commerciali, puoi scegliere di seguire un breve corso in networking.
Conoscere bene la tua personalità ti consente di definire i tuoi limiti e sapere come spingerli oltre!
Prima di accettare un’offerta di lavoro, è essenziale assicurarsi che fattori come la cultura aziendale e l’ambiente di lavoro siano ben allineati alla propria personalità, abilità, stile di lavoro e priorità.
Ogni persona ha desideri, personalità e obiettivi diversi. Alcuni hanno famiglia e cercano un lavoro che dia stabilità. Altri sono neolaureati e il loro obiettivo numero uno è trovare un lavoro che possa aiutarli a far crescere le loro competenze e fornire un percorso di crescita.
Man mano che i tuoi desideri e obiettivi cambiano nel corso della tua vita, cambierà anche l’ambiente di lavoro che si allinea con questi desideri e obiettivi. Potresti notarlo quando inizi un nuovo lavoro. Oppure potrebbe emergere dopo essere stato in un’azienda per 10 anni.
Quello che eri e che volevi 10 anni fa non è detto che sia lo stesso di quello che vuoi oggi. Non è detto quindi che i contesti lavorativi in cui ti trovavi a tuo agio ieri siano coerenti e in linea con i tuoi obiettivi attuali. Le persone si evolvono insieme alle loro priorità.
E ora effettua il test per capire quale lavoro si adatta di più a te e al tuo stile di vita! Clicca qui sotto 👇
Good lack! 😉
Giada
Se ti stai chiedendo cosa puoi fare per la tua carriera durante questo periodo a casa per l’emergenza Coronavirus, qualche paragrafo più giù trovi un action plan da scaricare, con delle semplici azioni che puoi mettere in pratica. Prima però consentitemi una premessa.
Lo ammetto, ci ho messo un pò a decidere se scrivere questo post. Siete in tanti ad avermi scritto in queste settimane, chiedendomi di trasformare il corso di formazione in aula in un training online o di pensare a qualche iniziativa da remoto per non “sprecare” questo tempo a casa e renderlo “utile”.
Ottimizzare, sprecare, utilità, tempo, fare. E’ proprio questo che mi ha frenato. Questa urgenza che ci spinge a colmare i vuoti, a mettere a frutto questo tempo che ci obbliga a stare fermi. Quasi che il non far nulla fosse peccato. E per “non far nulla” non intendo ozio, apatia, pigrizia, ma vivere queste settimane fuori dalla logica della produttività, per cui ci sentiamo gratificati e in pace con la nostra coscienza solo se siamo produttivi.
Io ad esempio in questo tempo a casa mi sono accorta di non essere più capace di leggere un libro che non fosse un manuale o un saggio legato al mio lavoro. Soglia di attenzione e pazienza nell’aspettare che la trama del romanzo si sviluppi pari a zero. Ma com’è possibile? Com’è potuto succedere? Io che una volta divoravo libri e classici? Mi sono data una risposta: il monofocus, il timore dell’essere improduttivi e le distrazioni social. Ci siamo talmente focalizzati sul nostro lavoro, abbiamo dato così grande spazio alle nostre abilità intellettuali, abbiamo convogliato tutte le nostre energie per la nostra realizzazione professionale, misuriamo così tanto il nostro essere sulla logica della produttività, siamo così invischiati in questo mondo social del qui-e-ora che ci siamo dimenticati di quel tempo perso, lento, di quello spazio ristretto, il nostro, di quel sapere pratico e semplice, della fantasia. Non abbiamo più fantasia. Nei giochi, nei passatempi, nei tempi morti.
Ecco il mio invito: se abbiamo la fortuna di continuare a svolgere il nostro lavoro in smartworking, lavoriamo da casa, dedichiamo il tempo necessario alla nostra carriera, ma poi proviamo a godere delle ore che ci restano libere, vivendole in modo diverso. In questa immensa tragedia, proviamo a trovare qualcosa di positivo nello stare a casa. Proviamo a non subire #iostaacasa, ma a trovare del buono in questa condizione. Facendo cose diverse dal solito, (ri)allenando la fantasia.
Per questo motivo ho deciso di rispondere alle vostre richieste, creando un action plan per la carriera snello, che non totalizzi tutto il vostro tempo, un piano d’azione con 4 piccoli consigli da mettere in campo in un mese. Suggerimenti che vi possono aiutare a essere più efficaci nella ricerca di un nuovo lavoro, ma che vi lascino anche spazio per dedicarvi alla riscoperta della fantasia 🙂
Prendi il tuo curriculum vitae e prova a riscriverlo tenendo presente questo suggerimento:
– Per ogni singola esperienza professionale inserisci un elenco puntato con almeno 5 attività gestite direttamente da te.
Apri il tuo profilo Linkedin e completa la sezione riepilogo/about, tenendo presente questo suggerimento:
– Scrivi in cosa sei particolarmente bravo/a, cosa ti piace fare, qual è il tuo approccio lavorativo, cosa cerchi nel lavoro e cosa ti piacerebbe fare o in che tipo di contesto ti piacerebbe lavorare se avessi carta bianca.
Non arrivare impreparato al prossimo colloquio di lavoro, ma prendi carta e penna e segui questo suggerimento:
– Individua 4 competenze soft tipiche del tuo ruolo (problem solving, negoziazione, time management, leadership ecc…) e, per ciascuna di esse, ripensando a tutta la tua carriera, prova a scrivere l’episodio più significativo in cui hai dimostrato e messo in campo tale competenza.
Il distanziamento sociale favorisce i colloqui online, quindi attrezzati:
– Scarica Skype, crea il tuo account e salvati il tuo ID (nome utenza) che dovrai comunicare al recruiter, aggiungi una fotografia, verifica la funzionalità audio e webcam del tuo pc.
COSA FARE: scarica il file qui di seguito, stampalo e appendilo vicino alla tua scrivania, ti guiderà nel tuo piano d’azione carriera mensile! Dedica qualche ora di ciascuna settimana a un’attività.
Tutto qui? Sì, usa le ore libere che ti restano per allenare la fantasia: ogni settimana fai qualcosa che non abbia una finalità/produttività professionale.
Chiudo con la stupenda “C’è tempo” di Ivano Fossati, una canzone il cui messaggio mi sembra così azzeccato per questo periodo. Una canzone che vi suggerisco di ascoltare e che spero possa essere di ispirazione per questo tempo di attesa, sognato, perfetto per fare silenzio e guardare il passaggio del sole d’estate.
Dicono che c’è un tempo per seminare
E uno che hai voglia ad aspettare
Un tempo sognato che viene di notte
E un altro di giorno teso
Come un lino a sventolareC’è un tempo negato e uno segreto
Un tempo distante che è roba degli altri
Un momento che era meglio partire
E quella volta che noi due era meglio parlarciC’è un tempo perfetto per fare silenzio
Guardare il passaggio del sole d’estate
E saper raccontare ai nostri bambini quando
È l’ora muta delle fateC’è un giorno che ci siamo perduti
Come smarrire un anello in un prato
E c’era tutto un programma futuro
Che non abbiamo avveratoÈ tempo che sfugge, niente paura
Che prima o poi ci riprende
Perché c’è tempo, c’è tempo c’è tempo, c’è tempo
Per questo mare infinito di genteDio, è proprio tanto che piove
E da un anno non torno
Da mezz’ora sono qui arruffato
Dentro una sala d’aspetto
Di un tram che non viene
Non essere gelosa di me
Della mia vita
Non essere gelosa di me
Non essere mai gelosa di meC’è un tempo d’aspetto come dicevo
Qualcosa di buono che verrà
Un attimo fotografato, dipinto, segnato
E quello dopo perduto via
Senza nemmeno voler sapere come sarebbe stata
La sua fotografiaC’è un tempo bellissimo, tutto sudato
Una stagione ribelle
L’istante in cui scocca l’unica freccia
Che arriva alla volta celeste
E trafigge le stelle
È un giorno che tutta la gente
Si tende la mano
È il medesimo istante per tutti
Che sarà benedetto, io credo
Da molto lontano
È il tempo che è finalmente
O quando ci si capisce
Un tempo in cui mi vedrai
Accanto a te nuovamente
Mano alla mano
Che buffi saremo
Se non ci avranno nemmeno
AvvisatoDicono che c’è un tempo per seminare
E uno più lungo per aspettare
Io dico che c’era un tempo sognato
Che bisognava sognare
Un abbraccio a tutti,
Giada
Come prepararsi al meglio in vista di un colloquio di lavoro? Cosa fare e cosa evitare per aumentare le possibilità di fare una buona impressione al selezionatore? Nel mio ultimo video girato in collaborazione con Workher, rete tutta al femminile di donne che voglio entrare, rientrare e rimanere nel mercato del lavoro, ho messo in evidenza poche semplici regole per sfruttare al meglio i giorni antecedenti al colloquio e puntare a un’ottima performance il giorno dell’incontro con il selezionatore.
E una volta sostenuto il colloquio che fare? Qualche suggerimento nel mio articolo “Cosa fare in attesa del feedback post-colloquio di lavoro? I miei consigli per Workher!”
In bocca al lupo! 😉
Giada
Nel nuovo video girato in collaborazione con Workher, luogo di incontro tra donne e lavoro, ho parlato di Linkedin, il social network professionale più importante in Italia, strumento per cercare lavoro, fare rete e personal branding. Sono sempre di più le aziende e i recruiter che si avvalgono di questa piattaforma per trovare nuovi collaboratori, non solo attraverso la pubblicazione di annunci di lavoro nella sezione Jobs dedicata, ma soprattutto attraverso la ricerca diretta e la visualizzazione dei profili personali degli utenti della rete.
A presto!
Giada
Primo articolo del 2016 e, si sa, con il nuovo anno arrivano anche i buoni propositi. Il primo è condividere, perché, chi più chi meno, siamo tutti figli della sharing community. Voglio iniziare il nuovo anno condividendo con voi il meglio che mi è capitato fra le mani nel 2015, in fatto di libri, iniziative e strumenti per cercare lavoro, migliorare la propria performance professionale e fare personal branding.
Iniziamo con quello che reputo il migliore libro in commercio per capire come si cerca lavoro oggi. Apprezzo tanto chi riesce a prendere le distanze da contenuti teorici, aleatori e scontati (ho una sfilza di libri di formazione che potrei citare!) e badare alla sostanza. E’ quello che fa Riccardo Maggiolo nel libro “Job Search 2.0. Trovare lavoro in 7 mosse nell’era di Facebook e Twitter”, spaziando dai canali di ricerca al curriculum, dai social network alla reputazione online.
Paradossale che sia partorito dalla penna di un giornalista e formatore piuttosto che di un esperto di recruiting! Lo consiglio a tutti coloro che muovono i primi passi nel mondo del lavoro, ma anche a chi si ritrova a cercare lavoro alle soglie dei 40/50 anni, dopo tanti anni trascorsi nella stessa azienda. Tra l’altro Maggiolo è anche uno dei fondatori di Job Club, gruppi di persone che si riuniscono, a cadenze regolari, per darsi una mano nel cercare lavoro, sfruttando la rete di contatti e il passaparola. L’iscrizione è totalmente gratuita!
Forse sono più utili a chi si occupa di Risorse Umane, ma dipende dagli argomenti. Parlo della catena di libri edita da Giunti OS dei Pocket Book, miniguide su temi relativi la gestione delle risorse umane (Intelligenza Emotiva, Valutazioni, Talent Management ecc..) scritti da personaggi di rilievo d’oltralpe nell’ambito delle RU e tradotti in italiano. Li trovo pratici nel loro formato pocket, da tenere in borsa e leggere durante la pausa o in viaggio, ed estremamente fruibili per imparare tecniche, strumenti e approcci per il people management.
L’ho letto mentre scrivevo gli articoli che usciranno prossimamente su Monster.it sulla ricerca di lavoro all’estero. Sicuramente in circolazione ci sono tanti libri sull’argomento e forse anche più pratici e utili di “Trova lavoro subito! I segreti per ottenere all’estero il posto che hai sempre sognato” di Alberto Forchielli, ma vi consiglio di leggerlo per due buoni motivi: la prefazione/introduzione e il capitolo sulle 10 domande. La prima è uno schiaffo morale, una doccia fredda per tutti coloro che amano l’Italia, perché Forchielli ci restituisce una fotografia del nostro Paese così struggente, ma così vera, che provoca nel lettore amarezza, rabbia e voglia di riscatto; la seconda invece è una raccolta di 10 domande che tutti coloro che pensano all’eventualità di trasferirsi all’estero per cercare lavoro dovrebbero farsi, per non improvvisare ed improvvisarsi.
Per i maniaci del controllo sul lavoro o per chi ha un calendario annuale fitto di appuntamenti ed impegni, suggerisco di seguire Francesca Marano, sperimentatrice di tecniche di produttività per lavorare meno e meglio. Leggete i suoi articoli e iscrivetevi alla newsletter di Solopreneur: avrete gratuitamente la possibilità di scaricare in pdf il wall planner 70×100, un calendario annuale da stampare e mettere nel vostro ufficio per avere in un unico colpo d’occhio tutti i 12 mesi.
Insegnare alle donne le professioni del futuro, questo lo slogan di WorkWideWomen. Donne che mettono al servizio di altre donne le loro conoscenze professionali attraverso una piattaforma online. I corsi sono a pagamento e vertono soprattutto sul digital e sulle nuove professioni legate al web. I prezzi sono assolutamente accessibili e la modalità e-learning consente una migliore gestione del proprio tempo e delle proprie necessità.
Altra realtà a tinte rosa che ha avuto un ottimo riscontro nel 2015 è Workher, piattaforma di networking tutta al femminile, i cui è possibile fare rete, chiedere una consulenza a una professionista ( ci sono anch’io! 🙂 ) o a una mentor, informarsi e capire quali sono le proprie aspirazioni ed inclinazioni professionali accedendo a EST, l’esclusivo test creato in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano, con cui è possibile scoprire in modo immediato il proprio punto di partenza e dove si vuole andare professionalmente, le abilità su cui investire e le conoscenze da implementare grazie agli strumenti e ai contenuti offerti.
Li reputo un po’ i guru delle Risorse Umane 2.0. Forse più conosciuti a Milano da chi fa questo mestiere che altrove, ma con un pubblico sempre più vasto, grazie alla loro presenza digitale, pubblicazioni, iniziative. Mi riferisco a Silvia Zanella, Luigi Centenaro, Francesca Parviero e Domitilla Ferrari.
Monitoro periodicamente le loro pagine social, perché ricche di spunti e belle iniziative: Silvia, forse la professionista che mi piace di più per il suo taglio sempre molto concreto e mai banale, è Global Social Media & Online Marketing Director in Adecco e profonda conoscitrice dei nuovi strumenti e tecniche di recruiting e personal branding.
Luigi è personal branding strategist e ideatore del Personal Branding Canvas (si scarica gratuitamente online), un metodo pratico per fare personal branding attraverso un percorso che ti fa scoprire perché e per chi puoi rappresentare un valore aggiunto.
Francesca, prima Official LinkedIn EMEA Talent Partner italiana (co-autrice del recente libro “Linkedin per Aziende e professionisti”), esperta di strategie di Social HR, è insieme a Domitilla la professionista più eclettica del gruppo.
Domitilla, Digital Marketing & Communication Strategist, è autrice di “Due gradi e mezzo di separazione. Come il networking facilita la circolazione delle idee (e fa girare l’economia)” e si occupa di networking e dei nuovi canali e strumenti di comunicazione, anche lato professional.
Per chi è freelance o per chi vuole imparare da loro, per chi vuole far galoppare la propria creatività o per chi è alla ricerca di nuove idee. Il FreelanceCamp è tutto questo, un’occasione di incontro, informazione, formazione, sharing e networking tra professionisti freelance. Guardate quante cose si possono imparare in un weekend!
Ok, sarò di parte perché sono una delle docenti, ma in questa lista di the best of ci metto anche il Monster University Tour e tutte quelle iniziative simili promosse da altre società come Linkedin, Adecco, Manpower a favore della formazione ed informazione dedicata a studenti e neolaureati delle Università Italiane, in ambito strumenti e tecniche di ricerca attiva di lavoro. Ho incontrato tanti ragazzi quest’anno e ho notato in gran parte di loro una forte preparazione tecnica, ma anche un’incapacità di gestire la relazione e presentarsi. Grande problema in un contesto lavorativo in cui le aziende pesano tanto le competenze trasversali quanto quelle tecniche. Quindi se vi capita, partecipate, è gratuito!
E i vostri the best of in ambito selezione, formazione e personal branding quali sono?
A presto!
Giada B.
“Tutti gli uomini sognano. Ma non tutti sognano allo stesso modo. Quelli che sognano di notte nei polverosi recessi della loro mente, si risvegliano al mattino per scoprire che i loro sogni sono svaniti. Ma quelli che sognano di giorno sono uomini pericolosi; essi infatti inseguono i propri sogni ad occhi aperti, e fanno sì che si avverino”. Thomas E. Lawrence.
Floriana Stracuzza
Quando la chiamata tanto attesa arriverà, iniziate a prepararvi subito per il colloquio. Consultate il sito internet aziendale e servitevi dei motori di ricerca per ricavare qualsiasi tipo di informazione che possa essere attinente (fatturato aziendale, competitors, numero di dipendenti, valori aziendali ecc). Questo servirà a stimolare la vostra curiosità e a fornire qualche spunto per porre delle domande interessanti in fase di colloquio. Curate l’abbigliamento, che deve essere